giovedì 21 febbraio 2008

l'analisi del collega "G"

In riferimento alle aspre battaglie che si sono spostate scriteriatamente nelle aule di tribunale, segue "il punto" amaro del collega G.

Tutto questo è davvero molto esilarante, tutti denunciano tutti in un'orgia di querele e richieste di risarcimenti enormi, ma poi..........chi paga?
Voglio dire: Nel caso, ad esempio, dovesse essere riconosciuto "colpevole" il Giambrone va da se che pagherebbe di tasca propria e non certo attingendo al bilancio del Maggio Fiorentino, giusto?
Ma nel caso dovesse perdere la causa, come penso, il mago del pallottoliere, temo proprio che sarei anche io a dover pagare attraverso il budget del nostro Teatro e non lui!
Non c'è modo di evitare questo e fare si che, ove perdenti, paghino il Cognata ed i suoi collaboratori?

Nel caso invece apparisse non realizzabile tutto ciò, allora dovremmo noi tutti permettere che questi signori rischino allegramente e disinvoltamente di rovinare il Nostro Teatro sperperando tutto il bilancio della Fondazione in cause su cause e (come è molto probabile nonché com'è sempre stato fino ad ora) in pagamenti di enormi cifre di risarcimenti più spese legali???

Io me lo figuro perfettamente il legale del Teatro che si frega.....le mani pensando a tutte queste belle azioni legali che intenta e che dovrà affrontare per conto del Cognata, tanto poi è lui a beccarsi, quali che siano le sentenze, fior di soldoni in parcelle, sempre attinti dal bilancio del Teatro = dalle nostre tasche o no?!!!!!!
Penso che sarebbero tutti mooolto meno disinvolti nell'intentare cause su cause, mooolto più attenti a evitarne molte altre e nel prendere decisioni "coraggiose" che io definirei piuttosto, incoscienti ed irresponsabili, se dovessero pagare con i loro soldini e non con quelli nostri!
Quanto sprezzante coraggio c'è in chi non deve poi affrontare le conseguenze delle sue azioni.
Bella forza!
I bambinetti sono così, ma poi si fanno male e imparano, altro che se imparano........!
Ma questi signori se non si fanno mai male come possono imparare?
Io non vorrei affatto rinunciare né alla mia funzione "didattico/pedagogica" né ai miei soldini o al mio posto di lavoro, e voi?

G.

3 commenti:

La leggenda del pianista nel....liquame! ha detto...

Concordo pienamente col collega G. ed rilancio con fermezza, qualora ce ne fosse la possibilità, di fare qualcosa per impedire che questa gente denunci in modo troppo "ALLEGRO", sapendo che , in caso di sconfitta, non devono certamente accendersi un mutuo per pagare i debiti, LORO!!!! C'è un detto palermitano, sicuramente volgare, ma centra perfettamente e riassume il comportamento di queste persone: Fo....re col c...zo degli altri!!!! Abbastanza comodo direi!!! Vergogna!!!

Sir William Walton ha detto...

Perchè il "padrone di casa" deve chiedere autorizzazione al C.d.A. solo per gli accordi aziendali?
Chi lo autorizza a "giocare in borsa" con i soldi dei contribuenti e senza esserne il responsabile in prima persona?
Questa azione non farà altro che arrecare danno alla fondazione, anche in caso di esito favorevole per il "padrone di casa".
Nel caso in cui vincesse la causa cosa succederebbe agli artisti in quel tempo scritturati con contratti "illegittimi"?
Sbaglio o si evince una volontà rivolta alla riduzione degli organici a tempo indeterminato?

paolo cutolo ha detto...

la volontà di eludere o, peggio, deridere gli orgfanici è palese, ma Cognata è in buona compagnia. In tutto il settore sono stanchi di combattere con le truppe "stabili", meglio sarebbe per la loro quiete gestionale contare su dipendenti a contratto o addirittura "INTERINALI"... Aleggiano in Italia gli spettri dei modelli "PARMA" e "BARI", con orchestra e coro scritturati all'occorrenza oppure presi in "affitto" da altri datori di lavoro (cooperative o srl...) Immaginate cosa saremmo se organizzati così, nelle mani del Cognata di turno... Il sindacato nazionale è anche impegnato su questo fronte, quindi occhio... E spero tanto che il nemico "ci ascolti"...